Mercato immobiliare di Bangkok: ripresa solo nel 2027 – gli acquirenti rimangono scettici!
Scopri tutto sullo stato attuale del mercato immobiliare a Bangkok, le previsioni di mercato fino al 2027 e le tendenze del settore.

Mercato immobiliare di Bangkok: ripresa solo nel 2027 – gli acquirenti rimangono scettici!
A Bangkok, il mercato dei condomini rimane una storia entusiasmante che si svilupperà nei prossimi anni. Secondo il Posta di Bangkok Il mercato vedrà una ripresa significativa solo nel 2027, mentre si prevede che le condizioni rimarranno stabili fino al 2026, in particolare a causa delle imminenti elezioni generali. Surachet Kongcheep, capo della ricerca presso Cushman & Wakefield Tailandia, afferma: Gli sviluppatori sono attualmente cauti e scommettono che un nuovo governo aumenterà la fiducia degli acquirenti e l'economia.
Nei primi nove mesi del 2023 sono state offerte a Bangkok 13.504 nuove unità condominiali, rimanendo stabili rispetto all’anno precedente. Entro la fine dell'anno il totale potrebbe crescere fino a circa 17.000 unità, analogamente all'anno scorso. Gli sviluppatori si stanno concentrando sempre più sullo smaltimento delle scorte invendute, che comprendono decine di migliaia di unità a livello nazionale per un valore totale di oltre 100 miliardi di baht. La situazione è particolarmente difficile per gli acquirenti che hanno sempre maggiori difficoltà ad ottenere un mutuo. Le banche non valutano solo i candidati, ma anche il background finanziario dei loro datori di lavoro.
Il comportamento dell'acquirente
Anche i cambiamenti demografici svolgono un ruolo cruciale. Dal 2026, i thailandesi nati prima del 1971 andranno in pensione e difficilmente compreranno nuove case. Pertanto, gli sviluppatori guardano sempre più all’estero e cercano attivamente mercati come la Cina per attirare acquirenti. È interessante notare che il sentiment tra gli acquirenti cinesi è migliorato, suggerendo che le precedenti preoccupazioni per la sicurezza in Thailandia sembrano essersi attenuate. La Tailandia rimane quindi un’opzione popolare per gli acquirenti cinesi, soprattutto nel settore immobiliare residenziale.
Il mercato di Bangkok mostra alcuni sviluppi contrastanti. Forte Percorsi del bambù Rispetto allo scorso anno si registra un modesto aumento dei prezzi per i condomini, pari a circa il 2-4%. Nelle località centrali i prezzi variano tra 120.000 e 150.000 THB al metro quadrato. Tuttavia, le scorte elevate e il comportamento selettivo degli acquirenti stanno frenando la crescita. I rendimenti degli affitti nelle aree preferite dagli espatriati sono stabili al 5-6% annuo e mostrano una forte domanda, in particolare nel segmento del lusso.
Previsioni e sviluppi
Per quanto riguarda il volume delle nuove costruzioni, per il 2025 si prevede un'offerta di circa 25.000-30.000 nuovi appartamenti per appartamenti. Molti costruttori stanno spostando la loro attenzione sul segmento del lusso, poiché il tasso di assorbimento dei nuovi condomini è solo del 35%, ben al di sotto del sano benchmark del 50%. È interessante notare che il tempo medio di vendita è di 64 mesi, con un aumento del 60% rispetto allo scorso anno.
Inoltre, si prevede che il governo possa aumentare i limiti di proprietà per gli stranieri dal 49% al 75% e pianificare incentivi come il finanziamento al 100% per i nuovi acquirenti superiori a 10 milioni di THB. Ciò potrebbe rendere il mercato più attraente per gli acquirenti internazionali. Gli aumenti stimati del mercato per il 2025 e il 2026 sono moderati, tra il 2 e il 7%, con il segmento del lusso e in particolare le posizioni convenienti che sovraperformano il mercato. Questi sviluppi saranno supportati dai progetti infrastrutturali esistenti come le nuove stazioni BTS e MRT, che potrebbero causare aumenti dei prezzi del 10-15% in queste aree, secondo le previsioni Acri verdi.
Nel complesso, il mercato immobiliare di Bangkok si presenta come un ambiente mutevole ma stimolante, ricco di opportunità, soprattutto agli occhi di acquirenti e investitori stranieri. La dipendenza dalla domanda interna sta diminuendo mentre l’internazionalizzazione continua a guadagnare slancio.